
Nasce lo Spazio Ascolto nel Palazzo di Giustizia di Napoli
8 Dicembre 2025Alla Presidente della Corte di Appello di Napoli, Maria Rosaria Covelli
Al Procuratore Generale di Napoli Aldo Policastro,
A tutti i convenuti all’evento inaugurativo dello Spazio Ascolto
Carissimi,
oggi avrei voluto essere con voi, occhi negli occhi, perché ciò che inauguriamo non è un luogo come gli altri, ma un segno concreto di quella cura che Napoli sa ancora generare. Anche se non sono fisicamente presente – a causa di impegni pregressi non rinviabili – il mio cuore è qui, insieme a voi.
Inauguriamo uno Spazio Ascolto in un tempo in cui le ferite della nostra società gridano forte. Tra queste, una delle più dolorose e insopportabili è la violenza di genere. Una violenza subdola, antica, che spesso cresce nel silenzio delle case, nei rapporti di forza, nelle parole che umiliano, nei gesti che negano la libertà e la dignità delle donne. Una violenza che non colpisce solo il corpo, ma l’anima, la storia, l’identità di una persona.
E proprio per questo oggi aprite uno spazio che vuole essere rifugio e ripartenza per tutte le donne vittime di violenza. Perché tutto comincia da lì: dall’ascolto. L’ascolto che accoglie senza giudicare, che accompagna senza imporre, che sostiene senza invadere. L’ascolto che non è passività, ma responsabilità. Ed è il primo passo per spezzare il legame tra violenza e silenzio, per restituire un volto, un nome, una possibilità a tante donne ferite.
Ma non basta uno spazio, se non cambia l’aria che respiriamo. C’è bisogno di un cambio culturale profondo, urgente, necessario. E su questo l’impegno della Chiesa di Napoli è costante e non arretrerà. Perché tutti siamo chiamati a operare un cambiamento che parte da come parliamo, da come educhiamo, da come guardiamo l’altro. Un cambiamento che nasce nelle famiglie, nelle scuole, nelle parrocchie, nelle strade, nelle istituzioni. Un cambiamento che dica forte e chiaro che nessuno appartiene a nessuno, che l’amore non possiede, che il rispetto non è un’opzione.
Auguro a questo luogo allora di non essere soltanto un presidio ma un segno profetico, un invito a tutta la città. Perché ogni porta che si apre all’ascolto è una porta che si chiude alla violenza.
A chi ha reso possibile tutto questo va il mio grazie più sincero: state costruendo un pezzo di futuro, state scegliendo la parte giusta della storia.
E a chi varcherà questa soglia con la paura nel cuore dico: non sei sola! Qui c’è una comunità pronta a camminare accanto a te, passo dopo passo, fino a ritrovare luce e libertà.
don Mimmo Battaglia





