Empowerment lavorativo

In Campania, secondo i dati pubblicati a novembre 2022 dal Dipartimento della Ragioneria dello Stato, meno di una donna su 3 (29,1 per cento) ha un lavoro retribuito, a fronte di un tasso di occupazione nazionale medio del 49,4 per cento (circa 1 donna su due). Qui sono le donne a farsi carico del 75% del totale delle ore di lavoro non retribuito di assistenza e cura dei figli (contro una media nazionale del 67%), secondo stime dell’OIL, Organizzazione Internazionale del Lavoro, che individua proprio in questo ‘welfare familistico’ la causa del bassissimo livello di occupazione delle donne campane.
Impossibile per la cooperativa sociale EVA non leggere questi dati in connessione con il fenomeno della violenza contro le donne, in particolare la violenza nelle relazioni di intimità. La violenza economica - impedire alle donne di cercarsi un lavoro o costringerle a dimettersi se ne hanno uno, impedire loro di avere un conto in banca proprio, costringerle a elemosinare il denaro necessario anche per le più piccole spese - è infatti uno dei meccanismi con cui gli uomini controllano e ingabbiano le loro partner. 
Senza un reddito proprio, autonomo, è molto difficile per le donne in relazioni violente riuscire a separarsi dal partner, superando la paura di “restare senza un tetto e senza niente da mangiare per i miei figli”. Senza un reddito aumenta anche il rischio di tornare con il partner violento, o di iniziare una nuova relazione caratterizzata dalla dipendenza economica.
Per questo la cooperativa EVA ha dato vita a 3 progetti imprenditoriali per l’inserimento lavorativo di donne in uscita dalla violenza:

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