Il lavoro nel sociale in Italia è caratterizzato da sempre dalla dimensione progettuale: individuare un obiettivo, ideare una serie di attività per dare corpo a una metodologia finalizzata a raggiungere l’obiettivo prescelto, stabilire una serie di criteri per monitorarne l’efficacia, prevedere, gestire e rendicontare le risorse messe a disposizione del “soggetto attuatore” da enti pubblici o strutture private.
La cooperativa EVA ha fatto propria la dimensione progettuale, utilizzandola nel tempo soprattutto per sperimentare e affinare metodologie di intervento a sostegno delle donne in uscita dalla violenza e dei/lle loro figli/e, per attuare interventi pilota che possono poi essere ripetuti e adattati in contesti simili, per creare, rafforzare e rendere più efficaci le reti territoriali che sono fondamentali per intercettare le situazioni di violenza e sostenere le donne sopravvissute.
Oltre a essere soggetto capofila di numerosi interventi, la cooperativa EVA è spesso partner di interventi guidati da altri soggetti - enti pubblici, associazioni, università - per far sì che l’esperienza maturata nella prevenzione e nel contrasto della violenza maschile contro le donne possa diventare parte integrante di una comunità di pratiche sempre più ampia e facilitare l’emersione del fenomeno.