Fin da giovanissima alla ricerca di un luogo politico che fosse casa ho frequentato con entusiasmo la sede del PCI del mio quartiere alla periferia di Napoli, ho fondato con altri ragazzi e ragazze un coordinamento giovanile prima, e una associazione culturale poi, con la quale ho cominciato a lavorare nel sociale.
Crescendo tuttavia ho sentito forte il bisogno di un luogo dove il mio sentire femminista avesse uno spazio per agire. Nel 2005, dopo la laurea in Sociologia alla Federico II di Napoli con una tesi in Etnologia delle Culture Mediterranee su Maternità e interruzione volontaria di gravidanza in situazione migratoria e un corso di alta formazione in antropologia delle società complesse, mi sono avvicinata alla cooperativa sociale EVA perché era l'unica realtà in Campania a tenere insieme consapevolmente ottica di genere, lotta di classe e attenzione alle donne migranti.
Con EVA mi sono occupata di contrasto della violenza maschile contro le donne, attraverso la raccolta dati e il monitoraggio dei centri antiviolenza, il coordinamento di centri antiviolenza e della casa di accoglienza per donne maltrattate e il coordinamento di servizi di contrasto alla povertà educativa.
Attualmente seguo La Buvette di EVA, il progetto attraverso il quale la cooperativa gestisce le caffetterie del Teatro Mercadante e del Teatro San Ferdinando di Napoli e dà occupazione a donne in uscita dalla violenza, rendendo visibile a tutte e tutti, ogni giorno, che la violenza contro le donne esiste, ma anche che dalle relazioni violente si può uscire.