Ricerca attiviste/operatrici per i centri antiviolenza e le case rifugio
9 Settembre 2024Torna in passerella sabato 12 ottobre a Napoli EVAlab, il laboratorio di ethical fashion creato dalla cooperativa sociale EVA nel 2020 per promuovere l’inserimento lavorativo e sostenere l’autonomia economica delle donne in uscita dalla violenza seguite dalle operatrici dei 5 centri antiviolenza e delle 3 case rifugio che la cooperativa gestisce in Campania.
Occasione della sfilata è il III Forum espositivo dei beni confiscati, alla Stazione Marittima di Napoli, dove il defilé di EVAlab è uno degli eventi di punta per raccontare la seconda vita di un edificio che fu una delle residenze del clan dei Casalesi a Casal di Principe, oggi simbolo di legalità e rinascita per decine di donne.
I nuovi capi prendono le mosse dalla collezione Geometrie di libertà, disegnata per EVAlab da Tiziana Maffei, architetta e direttrice della Reggia di Caserta e presentata lo scorso 2 luglio, per “volgere lo sguardo verso Oriente, in particolare al Giappone, con delle variazioni sulla forma del trapezio che rinnovano le linee del kimono e con decorazioni degli abiti ispirate alla tradizione del ricamo giapponese”, racconta Daniela D’Addio, vice presidente di EVA e coordinatrice di EVAlab.
I capi sono realizzati con le sete avute in dono da Gucci attraverso Gucci Up, il programma della maison per il riuso creativo con finalità sociali delle eccedenze di produzione, “una collaborazione che prosegue con successo da due anni”, sottolinea Daniela Santarpia, presidente della cooperativa sociale EVA, “e che esprime appieno il nostro modello imprenditoriale che mette al centro le persone e promuove contemporaneamente legalità, dignità, autonomia ed esperienze di economia circolare, anche attraverso partnership collaborative con istituzioni pubbliche e private che sposano questa visione”.
“Le sete sono state lavorate dalle sarte guidate da Carmela Amodeo con tecniche quali la sfrangiatura e lo scarfing, per ottenere degli effetti estetici originali”, spiega ancora Daniela D’Addio. “Grazie alle linee sinuose, ai tagli essenziali e al minor numero possibile di cuciture, i nuovi modelli si adattano ai diversi corpi femminili per valorizzarne la bellezza e per assicurare sempre la libertà di movimento, quella che le donne riconquistano quando si liberano dalla violenza”.
I nuovi capi saranno presto acquistabili sul sito di EVAlab http://evalab.shop
Allo stand della cooperativa EVA nello spazio espositivo sarà possibile visionare i capi di EVAlab e scoprire i prodotti de Le Ghiottonerie di Casa Lorena, altro progetto imprenditoriale della cooperativa EVA per sostenere l’autonomia economica delle donne, avviato nel 2012 in un bene confiscato a Casal di Principe. Qui vengono prodotte marmellate e confetture, taralli e creme spalmabili, e si cucina per i catering realizzati in occasione di eventi pubblici e privati.
Ufficio stampa EVA : Cristiana Scoppa, +39 339 1488018 – cristiana.scoppa@cooperativaeva.com