Daniela D'Addio

La mia esperienza con EVA nasce nel 2000 grazie a un incontro casuale, ma determinante, sulle spiagge marchigiane con la fondatrice di una cooperativa fortemente impegnata politicamente per i diritti delle donne. 
Da quel giorno è iniziato il cammino che mi ha portato alla costruzione di quella che è tutt’oggi la mia identità lavorativa e che mi vede nel ruolo di vicepresidente di EVA. 
La mia esperienza personale e il vissuto emotivo a essa collegata mi hanno sempre rimandato a un mondo familiare fatto di donne forti, che riemergevano dal dolore  come la fenice. Quello che nei miei ricordi ha reso speciali queste donne è stata la loro capacità non solo di superare le problematiche della vita, quanto di pensare in una prospettiva ampia e positiva. Non si trattava solo di uscire dall'emergenza del momento, ma anche di sognare un mondo migliore per tutte.
Questa modalità è anche la mia, quella cioè di pensare alle donne in difficoltà che incontriamo nei nostri centri proiettandole verso un futuro migliore, fatto di bellezza, stoffe colorate, sapori e profumi. 
Da qui la voglia di occuparmi, nel mio gruppo di lavoro, prima come operatrice e poi come coordinatrice di progetti dedicati alla rinascita delle donne riguardanti la cucina, il catering, la moda. Progetti imprenditoriali che hanno dato una possibilità concreta alle donne che sono riuscite, nel loro percorso con le operatrici dei centri, a liberarsi dalle catene della violenza. 
Il senso dell’accoglienza che ha guidato tutto il mio lavoro mi ha spinto anche a sperimentarmi in un progetto personale, la realizzazione di un bed&breakfast che è diventato un punto di riferimento per i viaggiatori e le viaggiatrici nella mia città.